PENSARE (E CANTARE) LA PACE
Programma didattico rivolto agli alunni delle
scuole medie inferiori
Incontro dialogato e suonato con i cantautori:
Leo MIGLIORANZA e Alberto CANTONE
La canzone d'autore italiana costituisce
- specie a partire dagli anni'60-'70 - un
importante fenomeno culturale e di costume
in Italia, in tutta Europa e nel mondo, benché
oggi quasi trascurato (con rare eccezioni)
dal grande circuito dei mass-media e dallo
stesso mercato discografico.
La figura del cantautore, portatore nell'ambito
della propria produzione musicale anche di
una ricerca poetica ben definita e di un
messaggio di valori civili, viene spesso
volontariamente confusa o sfumata, se si
escludono importanti e prestigiosi circuiti
culturali "di nicchia", con quella
di una canzone commerciale di facile fruizione,
intesa come mero prodotto di consumo, o ancora
nel "personaggio" mediatico - proposto
come cantautore in senso stretto in quanto
autore-esecutore della propria musica - creato
dall'industria discografica per rispondere
ad esigenze mediatiche, modelli di immagine
o aspettative di mercato.
Questa parziale "rimozione", specie
nei confronti del pubblico più giovane, oltre
ad abbassare il livello culturale di una
importante forma d'arte e di comunicazione
come la musica leggera, produce anche una
"sterilizzazione" rispetto ad alcuni
valori poetici ma anche civili di cui la
musica può essere portatrice, in tempi e
luoghi assai diversi.
Dove sono oggi, nel presente del panorama
musicale più noto, e perciò anche nell'immaginario
dei giovani (da sempre soggetto fortemente
attento e attratto dalla musica leggera)
capolavori di "poesia in musica"
come quelli di un Fabrizio De Andrè, capace
di entrare a pieno titolo nella antologie
scolastiche con un brano immortale come "La
guerra di Piero", i versi di Francesco
De Gregori, o le canzoni pedagogiche e didattiche
di un Sergio Endrigo?
Il recupero, attualizzato nel presente, del
grande tesoro della canzone d'autore italiana,
e del suo patrimonio di valori civili (la
pace, la solidarietà, l'incontro fra i popoli,
la tolleranza …) è quanto perseguono da anni
- nella loro attività pubblica di cantautori
e di interpreti di canzone d'autore - Leo
Miglioranza e Alberto Cantone, i quali hanno
anche elaborato un particolare programma
didattico rivolto agli adolescenti delle
scuole medie inferiori, capace di stimolare
la curiosità, divertire e non ultimo far
pensare intorno a temi storici e di attualità
attraverso l'esecuzione dal vivo di alcuni
fra i brani più belli e poetici della canzone
d'autore di un tempo e di oggi.
L'approccio degli studenti all'incontro con
i due musicisti, molto attivi e conosciuti
nell'area trevigiana e veneta per la loro
attività di concerti e discografica, è spesso
e in prima istanza di curiosità verso il
mondo della musica: "come nasce una
canzone?" "perché si comincia a
scrivere un testo?", "come inizia
lo studio di uno strumento?", "Cosa
accade dietro le quinte di un concerto o
si incide un disco?" sono le domande
più frequenti dei giovani, a cui vengono
proposti racconti ed esperienze di due musicisti
attivi da circa quindici anni nel mondo musicale
trevigiano e non solo.
Ma anche i contenuti e le tematiche delle
canzoni, il contesto storico e sociale in
cui vennero scritte, i valori di cui sono
portatori diventano oggetto di attenzione,
di stimolo e di approfondimento.
L'incontro si svolge preferibilmente in un'area
capace di contenere gli studenti di una o
più classi, come un'Aula Magna, attrezzata
o meno di uno spazio separato dalla platea
in cui improvvisare un piccolo palcoscenico
informale e con la sola esigenza tecnica
di una presa di corrente a 220V. E' cura
dei musicisti stessi fornire, installare
e mettere in funzione un piccolo impianto
voci, commisurato all'ampiezza del locale
e al numero degli studenti coinvolti, attraverso
il quale vengono amplificate le voci e gli
strumenti (due chitarre).
SPECIFICAZIONI TECNICHE
La "lezione-concerto" prevede momenti
suonati (l'esecuzione di alcune canzoni),
altri dialogati e un'interazione di domande-risposte
spontanea o guidata dagli insegnanti i quali
possono, a piacere, preparare l'incontro
con alcune informazioni o discussioni sull'argomento
da tenersi in ore scolastiche precedenti
all'incontro.
Si è osservato che spesso produce buoni risultati,
rendendo l'incontro più interessante e dialogato,
la consegna - prima della "lezione-concerto"
- di alcuni testi stampati (che possono essere
forniti dai musicisti stessi) delle canzoni
che verranno eseguite, anche per stimolare
l'ascolto, la comprensione e la discussione
del testo.
Ogni incontro dura indicativamente un'ora
e mezza, nel caso ripetibile due o più volte
nel corso della stessa giornata scolastica,
anche per coinvolgere un numero di studenti
più ridotto (per esempio due-tre classi alla
volta) e rendere perciò gli stessi più partecipi
oppure per separarli in diverse fasce di
età al fine di differenziare leggermente
temi, codici di comunicazione e metodi degli
incontri, secondo un approccio didattico
sperimentato.
Leo Miglioranza e Alberto Cantone sono già
intervenuti a progetti di "incontri
in musica" o "incontri con la canzone
d'autore" su richiesta delle scuole,
in duo o separatamente.
Insieme hanno partecipato agli "Incontri
in musica" rivolti agli allievi delle
ultime classi delle Scuole Elementari e a
quelli delle Scuole Medie di Mussolente (VI)
nel maggio 2004 e dell'Istituto Comprensivo
di Asolo.
Alberto Cantone è anche intervenuto a "lezioni-concerto"
promosse da insegnanti e scuole medie ed
elementari della sua città, Treviso, ha collaborato
al progetto didattico-musicale dell'Istituto
Comprensivo di Caprile (BL) in collaborazione
con il Comune di Alleghe ed il "Liceo
Musicale A. Toscanini" (2003), esperienza
ripetuta nel 2004 con la Scuola di Musica
di Colle Umberto (TV) e che ha portato anche
alla costruzione di un recital-concerto con
il musicista trevigiano e gli allievi delle
scuole.
Collabora anche con il musicista e fonico
Sandro Gentile a progetti di laboratori musicali
rivolti ai bambini più piccoli.
Il curriculum artistico, in breve, è il seguente:
· Leo MIGLIORANZA inizia la sua carriera
musicale agli inizi degli anni '90, dapprima
come cantante e autore di un gruppo rock,
i "RAPSODIVA" che incide un disco
distribuito da un'etichetta discografica
milanese, partecipa ad alcune "compilation"
dedicate al rock emergente italiano e compare
su una rete televisiva di settore come "Videomusic".
Svolta poi verso la canzone d'autore, nel
2000 è finalista del Concorso "RITMI
GLOBALI EUROPEI", partecipa quindi a
innumerevoli concerti dal vivo in provincia
di Treviso o in tutto il Triveneto, da solo
o accompagnato da propri musicisti e spesso
affiancato dal collega cantautore Alberto
Cantone. Di recente ha inciso e pubblicato
il suo primo disco solista, intitolato "Di
me e di voi" e lo sta presentando in
tour con alcuni fra i più quotati strumentisti
dell'ambiente musicale veneto.
· Alberto CANTONE è inizialmente conduttore
radiofonico e si occupa di organizzazione
e promozione di concerti ed eventi culturali
da Consigliere di circoscrizione della sua
città. Nel frattempo scrive canzoni ininterrottamente
dal 1982: ad oggi la sua produzione ammonta
ad alcune centinaia di brani. Si esibisce
come cantautore e interprete, fondando e
partecipando anche a innumerevoli formazioni
musicali. Altrettanto varie le sue collaborazioni:
partecipa alle produzioni discografiche di
molti gruppi (Manodopera, Marmaja, dell'amico
e collega Leo Miglioranza) mentre è in fase
di registrazione in studio il suo disco da
solista che ne sintetizza la produzione musicale
degli ultimi anni. E' tuttora direttore artistico
di eventi musicali e ha organizzato il più
grande tributo alla figura di Fabrizio De
Andrè mai organizzato nel Veneto, con la
presenza di circa 30 musicisti e qualche
migliaio di spettatori. Un suo brano è stato
inserito nel disco del gruppo folk-rock dei
Marmaja (Rovigo), insignito nel dicembre
2004 del "Premio Ciampi" a Livorno
per la migliore produzione discografica dell'anno
nell'ambito della canzone d'autore.
BREVE PRESENTAZIONE DI ALCUNI TESTI PER L'INCONTRO DIDATTICO-MUSICALE
PENSARE (E CANTARE) LA PACE
con Alberto Cantone e Leo Miglioranza
LA GUERRA DI PIERO (di Fabrizio De Andrè):
E' la canzone contro la guerra per eccellenza
della musica italiana. Scritta da Fabrizio
De Andrè, e contenente un verso ispirato
ad una poesia dello scrittore Italo Calvino,
è stata frequentemente riportata nelle
antologie di letteratura per la scuola per
il suo alto valore poetico e per la pregnanza
del tema.
L'orrore e l'assurdità della guerra
vengono raffigurati attraverso l'immagine
di due ragazzi, entrambi soldati di eserciti
avversi, i quali sono accomunati dagli stessi
occhi, la stessa paura, la stessa gioia di
vivere di due giovani di vent'anni ma divisi
da "la divisa di un altro colore".
Quando il protagonista della canzone, Piero,
incontra lo sguardo del soldato "nemico"
e vi riconosce se stesso esita a sparare.
Ma in quel medesimo istante di esitazione
viene ucciso dall'altro, che a sua volta
spara più per paura che per volontà
di uccidere. E' la regola spietata e atroce
della guerra, dove la pietà è
bandita e dove è necessaria la "disumanizzazione"
del nemico: nello stesso momento in cui -
al di là del colore delle divise -
un soldato si trovi a guardare l'altro come
un uomo, uguale a se stesso, la stessa azione
insita nella guerra, sparare e uccidere,
diventa impossibile, in quanto atto contro
l'umanità di cui tutti siamo parte
allo stesso modo.
FIUME SAND CREEK (di Fabrizio De Andrè):
Ancora una canzone di Fabrizio De Andrè,
il più grande poeta della canzone
italiana. Qui si racconta il genocidio degli
indiani d'America, e in particolare il massacro
di un villaggio (con donne e bambini, dal
momento che gli uomini sono lontani per la
caccia al bisonte) sulle rive del fiume Sand
Creek, compiuto da un generale delle "giubbe
blu" (i famosi eroi "arrivano i
nostri!" dei film western dove gli indiani
venivano rappresentati immancabilmente come
"i cattivi").
Il tutto però viene trasfigurato,
nella coscienza di un bambino, quasi come
una favola o un sogno, dove perfino l'atrocità
appare rarefatta dall'ingenuità e
dalla purezza dello sguardo del protagonista.
ADMIRA E BOSKO (di Alberto Cantone): Contenuta in un disco del 2003 dei musicisti veneti contro la guerra, servito a finanziare un progetto dell'Associazione "Un ponte per" di ricostruzione di una scuola a Baghdad, in territorio di guerra. La canzone, ispirata a un fatto storico reale, è ambientata in Bosnia, nella ex Jugoslavia, ai tempi della guerra civile fra serbi, croati e musulmani e in particolare del lunghissimo e drammatico assedio della città di Sarajevo.
Durante l'assedio due ragazzi di due etnie e religioni diverse, in guerra tra loro (Admira, bosniaca musulmana e Bosko, serbo ortodosso), si innamorano e cercano di fuggire dall'accerchiamento della città per inseguire un futuro. Ma vengono uccisi dai cecchini mentre attraversano il ponte di Vrbania, a pochi chilometri della città. La tragica ironia della storia spiegherà poi che vennero uccisi non dagli assedianti ma dagli assediati, i quali avevano anche loro un interesse a continuare l'assedio della città e a ridurla al più totale isolamento. Il fatto, accaduto nel 1993, commosse il mondo (quasi una storia di Romeo e Giulietta ambientata nella Bosnia della guerra civile) mentre oggi è quasi totalmente dimenticato, forse per la dura verità storica che lo accompagna.
NA COEOMBA BIANCA (di Leo Miglioranza): Brano contenuto come il precedente nello stesso disco contro la guerra, racconta il dramma di un bambino la cui vita è sfregiata da una mina antiuomo, una tra le armi più terribili e disumane.
Proprio a sottolineare che il dramma delle vittime civili della guerra non ha tempo e non ha luogo, il testo è scritto in dialetto veneto, giusto a far sentire lo sfortunato protagonista (che potrebbe vivere in Afghanistan, nei Balcani, in Iraq o in qualche altro territorio di guerra) vicino a noi, fra di noi, uno di noi. Le vittime della guerra non hanno lingua e non hanno patria, tanto più quando sono dei bambini, e ogni offesa alla pace e alla vita umana non accade in questo o in quel luogo ma in tutti i luoghi e nello stesso tempo. La guerra, ogni guerra, non può essere mai lontana da noi.