Mensile di musica cinema libri performance e politica

A cura di Federico Guglielmi
Alberto Cantone
Angeli e ribelli
Autoprodotto
Se chiedete a Treviso e dintorni di Alberto
Cantone, può capitare non di rado
di trovare qualcuno che sappia parlarvi di
questo generoso cantastorie dotato di una
gran bella timbrica vocale alla De André,
dal cui repertorio tante volte ha attinto
come appassionato novello "suonatore
Jones" nei numerosi concerti fra i locali
della provincia.
"Angeli e ribelli" giunge ora,
senza fretta, a mettere in rilievo l'Alberto
Cantone autore vero con quattordici canzoni
tutte sue, condivise con tanti amici musicisti
come i pregevoli Gianantonio Rossi (chitarra,
pianoforte, clarinetto) e Sandro Gentile
(percussioni). Ed è una carrellata
di racconti e anime inquiete, in cui la bellezza
e la leggerezza (esistenziale) degli "angeli"
trova coesione con la parte più terrena,
politica (perché no?), antagonista
e "controvento" dei ribelli: storie
che sfioriscono come quella di Lili Marlene
("Marlene"), storie disilluse ai
margini come quella de "Il dottore del
bar del porto", storie che sanno di
mare e di vino, di giovani soldati perduti
in una guerra dal "ghigno globale"
("Siete venuti a cercare"). Un'ineccepibile
padronanza interpretativa, con imprescindibili
e nitidi riferimenti cantautoriali dietro
l'angolo, si accompagna sempre a un'intensità
e sincerità poetica di prim'ordine,
sia quando il tratto si fa più lieve
e sospeso ("Rosellina", "Una
goccia di brina", "Il destino"),
sia quando Cantone si fa ironico e sferzante
affabulatore come ne "Il pornoattore",
registrata dal vivo a Radio Sherwood di Padova,
feroce satira sull'attuale rapporto tra studente
e mondo del lavoro (www.albertocantone.it).
Loris Furlan